02/06/20

RACCONTO PT2.



Nel mio piccolo, mi rallegro quando sento strillare i gemelli dell’appartamento accanto, nati due mesi fa (proprio mentre in tutto il mondo si contavano i decessi), oppure mi lascio incantare da una fogliolina verde, spuntata inaspettatamente su una pianta decrepita che si trova ancora lì, sul mio balcone, solo perché non sapevo dove e come smaltirla. Un germoglio di cui ammiro ogni mattina la bellezza e le tonalità cangianti, per me sinonimo di salute e benessere (e persino di  “ricchezza”, considerata la pochezza del mio conto in banca – ma questo non c’entra). 
Scherzi a parte, la natura è sempre più sinonimo di ricchezza, perché sta diventando un bene sempre più delicato, deturpato, saccheggiato. Chiunque conosca anche solo sommariamente la logica dei sistemi economici sa che i beni rari sono i più cari. E più diventano rari, più diventano cari. Attenzione quindi a non “catafottere” (perdonatemi l’uso di questo verbo caro al compianto scrittore Camilleri) la salute della natura e delle persone, perché il conto sarà salato.
Ora che la natura si sta ribellando, 
 rivelando sempre più il suo lato bellicoso, è meglio averla dalla propria parte. Infatti se guardiamo alle incertezze suscitate da un piccolo virus che è stato in grado di moltiplicarsi a una velocità tale che gli algoritmi di Credit Suisse gli fanno una pippa, c’è poco da ridere. Io ne sono rimasto scosso (per non dire che “me la son fatta addosso”, poiché proprio nei giorni in cui il Ticino registrava il primo decesso per Covid 19 io ero a letto con sintomi influenzali). 
Ora sta a noi trarre gli insegnamenti giusti da questa contromossa di Madre Natura contro l’incorreggibile Uomo sapiens. 
Per concludere, visto che l’argomento sta monopolizzando tutte le attenzioni, facendo  passare in secondo piano Trump, Putin* e persino la Champion’s League, perché dovrei astenermi dal dispensare una mia ricetta contro il virus e le paure che esso genera? Dopo una giornata di (tele)lavoro, prendi la bici e vai a fare un tuffo nel Ceresio o, meglio ancora, in un fiume (la ricetta vale anche per chi non lavora o/e maltratta il proprio corpo in altro modo). Finora non ci sono controindicazioni al riguardo; anzi, oserei dire che l’effetto è un po’ come lavarsi le mani regolarmente.  Lo stesso vale per alcune battute sarcastiche, stupide ma innocue: a volte occorre sdrammatizzare e dissipare la tristezza che ci portiamo dentro. Si dice che ridere fa bene. Se esagero fatemelo sapere, ovviamente mantenendo le dovute distanze. 
* A proposito di Trump, Putin e altri potenti cialtroni, e considerato che il complottismo è quasi diventato un must, ecco un mio timore che vorrei condividere: chissà quante porcherie hanno combinato o stanno progettando questi signori mentre i riflettori dei media sono puntati su origini, colpe, rimedi, speculazioni e conseguenze concernenti il coronavirus?  
* Chiedo scusa ai dittatori e ai corrotti che ho omesso di nominare.
Roland 



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