Proposto da F.
Tutto è cominciato per noia e insoddisfazioni e come al solito ho scelto gli amici sbagliati avevo 18 anni quando per piaceri accompagnavo tossicodipendenti a Zurigo.
Pian piano i viaggi si facevano sempre più frequenti e per non esser di meno ai miei amici
ho provato per la prima volta. Di volta in volta usavo sempre di più fin che sono arrivato a non poterne fare a meno e da quel momento è incominciato il mio calvario, non bastandomi i soldi ho incominciato a vendere eroina, vendi e rivendi dopo qualche mese sono stato fermato e arrestato dalla polizia.
Da quel momento è incominciato il mio calvario della prigione.
Convinto di andare a casa al processo, ho preso la seconda batosta 36 mesi da espiare, li sono caduto in una profonda depressione che ancora oggi mi porto dietro, sono stati i mesi più lunghi della mia vita non auguro a nessuno quello che ho passato.
Adesso sono 3 anni che sono uscito ma qualche strascico me lo porto ancora dietro, non ho più usato da quando sono fuori ma tante volte ci penso, e frequentando certi posti e vedendo certe persone ammetto che faccio fatica a non usare.
Per mia fortuna fino ad oggi sono sempre riuscito a non ricadere.
Questa storia non è inventata è la fine che fanno quasi tutti quelli che vendono e consumano.
13/03/08
Officine FFS: Ingrado solidarizza con gli scioperanti
Ingrado, nell’esprimere solidarietà alle maestranze delle Officine FFS di Bellinzona, visto il perdurare della situazione di precariato per i lavoratori tutti e le loro famiglie, considerato come questo contesto di crisi sia fonte di forte disagio, desidera essere vicino a tutti coloro che vivono soggettivamente momenti di difficoltà e tensione.
Il comunicato ufficiale di Ingrado: qui
Il sito degli operai in lotta: qui
Il comunicato ufficiale di Ingrado: qui
Il sito degli operai in lotta: qui
04/03/08
Tanti anni fa, a Pompei
Proposto da Cris
Quando nel 77 a. C. Pompei fu sepolta da una spessa coltre di lapilli, cenere e acqua, non tutti gli abitanti fuggirono subito, anzi la maggior parte fu colta dal terribile evento piroplastico nell'ultimo loro gesto quotidiano. Le moderne tecniche archeologiche ci permettono da relativamente poco tempo di recuperare uomini e animali periti sotto una spessa coltre di cenere e vaporizzati dal calore nella miscela di terra, lapilli e acqua che man mano si induriva. Il vuoto, che prima era una persona, un animale, un albero o un oggetto dove la vita li ha abbandonati, veniva cosi' inglobato dalla massa espulsa dal Vesuvio che man mano si raffreddava, lasciando l'impronta dell'ultimo atto di vita.
Famoso e impressionante il ritrovamento di un cane che si contorce dal dolore e dalla paura: il suo calco ce lo mostra con le zampe in alto come se volesse strusciare la schiena contro la terra, ululando.
Gli animali percepirono prima degli umani il pericolo e chi pote scappo'.
Mentre fra gli esseri umani vi furono molti che pensarono fosse in atto un evento tremendo e spettacolare, crederono pure che non fosse necessario scappare e rimasero così nelle loro case, nascondendosi contro i muri portanti, oppure nei locali con muri più ampi o nelle cantine. Li' la morte ne colse molti.
Ritrovamenti archeologici successivi dimostrano come molti, resisi conto che ormai non vi era scampo, trovarono la salvezza attraverso la fuga tra pioggia di lapilli infuocati e cenere che si alzava sul terreno facendo crollare i tetti degli edifici. Così centinaia di esseri umani furono ritrovati mentre cercavano scampo in una zona dove c'erano due porte per uscire dalla città.
Fra loro persino il corpo di una giovane donna che, caduta, alza il braccio verso l'alto come in cerca di un aiuto disperato. Vicino a lei un uomo, visibilmente rivolto verso di lei, nel presumibile atto di aiutarla.
Quando si e' consapevoli della fine si prende con se' la cosa o le cose più importanti e significative della propria vita.
La donna aveva monili e oggetti simili, conservati anch'essi dalla colata, l'uomo aveva con lui utensili in una borsa, oggetti che oggi sarebbero appartenuti a un dottore.
Mi piace pensare che questa persona proprio nell'ultimo atto della vita abbia rivolto il pensiero verso chi aveva bisogno, non avrebbe guadagnato molto, ma l'ultimo atto della sua vita l'ha speso cercando di aiutare chi aveva bisogno di lui, fedele a un giuramento.
Senza perciò chiedere il tesserino di Cassa Malati.
Quando nel 77 a. C. Pompei fu sepolta da una spessa coltre di lapilli, cenere e acqua, non tutti gli abitanti fuggirono subito, anzi la maggior parte fu colta dal terribile evento piroplastico nell'ultimo loro gesto quotidiano. Le moderne tecniche archeologiche ci permettono da relativamente poco tempo di recuperare uomini e animali periti sotto una spessa coltre di cenere e vaporizzati dal calore nella miscela di terra, lapilli e acqua che man mano si induriva. Il vuoto, che prima era una persona, un animale, un albero o un oggetto dove la vita li ha abbandonati, veniva cosi' inglobato dalla massa espulsa dal Vesuvio che man mano si raffreddava, lasciando l'impronta dell'ultimo atto di vita.
Famoso e impressionante il ritrovamento di un cane che si contorce dal dolore e dalla paura: il suo calco ce lo mostra con le zampe in alto come se volesse strusciare la schiena contro la terra, ululando.
Gli animali percepirono prima degli umani il pericolo e chi pote scappo'.
Mentre fra gli esseri umani vi furono molti che pensarono fosse in atto un evento tremendo e spettacolare, crederono pure che non fosse necessario scappare e rimasero così nelle loro case, nascondendosi contro i muri portanti, oppure nei locali con muri più ampi o nelle cantine. Li' la morte ne colse molti.
Ritrovamenti archeologici successivi dimostrano come molti, resisi conto che ormai non vi era scampo, trovarono la salvezza attraverso la fuga tra pioggia di lapilli infuocati e cenere che si alzava sul terreno facendo crollare i tetti degli edifici. Così centinaia di esseri umani furono ritrovati mentre cercavano scampo in una zona dove c'erano due porte per uscire dalla città.
Fra loro persino il corpo di una giovane donna che, caduta, alza il braccio verso l'alto come in cerca di un aiuto disperato. Vicino a lei un uomo, visibilmente rivolto verso di lei, nel presumibile atto di aiutarla.
Quando si e' consapevoli della fine si prende con se' la cosa o le cose più importanti e significative della propria vita.
La donna aveva monili e oggetti simili, conservati anch'essi dalla colata, l'uomo aveva con lui utensili in una borsa, oggetti che oggi sarebbero appartenuti a un dottore.
Mi piace pensare che questa persona proprio nell'ultimo atto della vita abbia rivolto il pensiero verso chi aveva bisogno, non avrebbe guadagnato molto, ma l'ultimo atto della sua vita l'ha speso cercando di aiutare chi aveva bisogno di lui, fedele a un giuramento.
Senza perciò chiedere il tesserino di Cassa Malati.
Polveri fini
Proposto da Atti
Siamo ancora tutti allucinati per i postumi della settimana più inquinata della storia Cioè dall’epoca in cui partirono le misurazioni sulla salubrità dell’aria, quella a cavallo tra febbraio e marzo di quest’anno è stata la settimana più satura di PM10. Era oltretutto la fase più “bisesta” di un anno che da questo punto di vista, sarà ancora anno di record negativi. Come tutti quelli precedenti non ci vuole molto infatti per trovare l’agosto più freddo,il giugno più secco, l’ozono più elevato o il maggior numero di tonnellate di CO2 versate nell’aire, Basta infatti guardare queste statistiche e si capirà in fretta che siamo in pieno “climate change”, cambia tutto, cambia pure la lingua!
Ciò che lascia più attoniti è come viene percepita e gestita l’emergenza. Purtroppo l’imperativo sembra essere quello di fare come gli struzzi e non rendersi conto mai, cioè rimandare l’idea che dobbiamo tutti rimboccarci le maniche. Come? Facendo un uso assennato dell’automobile e del mezzo pubblico, così padroni delle nozioni come siamo consapevoli oggi, avere un atteggiamento etico e responsabile acquistando un motore a benzina verde o a gas naturale (i famosi ibridi) invece per esempio di un quattro-tempi o di un S.u.v.
Per quanto riguarda l’autorità, non è certo da questo pulpito che vengono irradiati consigli utili al Governo ma criticare è nostro diritto e quello sì, di pubblica utilità. Sapere che in questi pochi giorni di 80km/h, non solo abbiamo contribuito poco a ridurre le immissioni nocive ma sarebbe stato bello farlo con più convinzione. Mi sembra invece di percepire gli utenti dell’autostrada che sono anche elettori, come leggermente scocciati della vituperata misura ambientale. Ed è proprio questo che amareggia: vedere come pochissimi danno confidenza alle polveri fini.
I tossici preferiscono interessarsi solo a quelle pesanti, ma queste PM10 sono così aleatorie? No, ricordo che solo qualche anno fa si parlava ancora di PM5, Per tutti Voi che siete interessati all’argomento,si può dare un’occhiata a www.pm10.ch
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