RACCONTI
Quando una passione diventa uno stile di vita
Solo con il tempo ho capito che ciò che mi mancava di più era il sentimento di appartenere ad un gruppo, ad una squadra dove poter condividere un unico obiettivo; dove ognuno è parte del sistema stesso e non è indispensabile, ma utile agli altri e in primo luogo a se stesso. C ‘è uno sport dove la palla bisogna passarla, non per altruismo ma per regolamento. C’è uno sport dove il campione, anche quello più forte al mondo, da solo non serve a niente. C’è uno sport dove la squadra è il valore assoluto, dove solo la squadra ti permette di realizzare o meno i tuoi sogni. E’ uno sport dove si è costretti a muoversi in uno spazio ristretto, all’interno del quale trovarti nella posizione giusta o sbagliata vuol dire vincere o perdere una partita, un campionato, un torneo, una medaglia… E’ uno sport dove segni dei punti e li subisci in pochi secondi e la partita è una scarica di adrenalina continua, dal primo all’ultimo secondo.
Questo sport è la pallavolo, ed è la mia più grande passione. Questa passione è diventata per me, dopo 15 anni, uno stile di vita. In partita “NON SI MOLLA MAI”, questa è la prima regola; la seconda regola dice che non esistono alibi, darci e dare spiegazione del perché non si possono fare le cose non ci permette di migliorare noi stessi e non ci permette di capire dove stiamo sbagliando. Di solito pensiamo che le difficoltà ci impediscono di fare quello che vogliamo, ma allo stesso modo ci permettono di essere creativi, di provare cose nuove, di cercare di utilizzare tutte le nostre risorse che di solito sono più di quello che crediamo. Quando ci misuriamo con gli avversari: vinciamo, perdiamo, ci mettono in difficoltà, ma in realtà sono loro che ci dicono dove possiamo migliorare ancora, per poterli così battere. La terza regola è che l’errore è parte dell’apprendimento. Viviamo in una società che spesso ci parla solo del successo, ma personalmente ritengo sia solo una grande menzogna, non è sufficiente che vengano le cose facili, è necessario avere la capacità di imparare. L’errore è parte dell’apprendimento, non si può imparare senza sbagliare. Vittoria e sconfitta sono due facce della stessa medaglia: Julio Velasco, grandissimo allenatore argentino di pallavolo, riteneva che la mentalità vincente la si costruisce vincendo. È necessario cominciare a vincere contro noi stessi, contro i nostri difetti e i nostri limiti, solo così potremmo diventare vincenti.
Il valore che questa passione ha per me non lo posso quantificare: perché le esperienze, i valori, le persone che ho incontrato e gli insegnamenti che mi ha dato valgono più dello sforzo, degli ostacoli e delle difficoltà che ho incontrato in questo percorso. Un percorso non solo sportivo ma soprattutto personale, proprio perché sono esperienze che una volta giunte al termine, ti permettono di prendere coscienza rispetto alla persona che eri prima di aver iniziato tutto.
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