25/08/09

La treccia di Al

Ho imparato questa ricetta in Villa Argentina durante uno dei miei periodi di permanenza. Me la ricordo a memoria perché l'ho preparata così tante volte. La facevamo quasi tutti i sabati sera per poterla mangiare la domenica mattina che si faceva il brunch. Ero io lo specialista di tutto quanto riguardava il pane, le pizze e le focacce. Era molto apprezzata, soprattutto quando ci aggiungevo lo zucchero sopra. Da 1 a 6 mi davano quasi sempre 6.

Ingredienti
2 kg di farina per treccia 2 cubetti di lievito 2/3 uova intere 2 gialli d'uovo 200 g di burro 1,2 litri d'acqua (circa) 1 dl di olio d'oliva (se si vuole)

Mettere la farina su di un piano o in una ciotola. Sciogliere il lievito nell'acqua, aggiungendo (secondo alcuni) un pizzico di sale. A me è riuscita sempre bene anche senza. Aggiungere poi il burro lasciato fuori dal frigo e le tre uova intere, l'olio (solo se si vuole farla impastare più veloce) e poi impastare aggiungendo acqua, fino a quando la pasta risulta bella liscia ed appiccicosa.

Poi dividere la pasta a metà o in tre (per fare 2 o 3 trecce).
Ogni porzione va divisa ancora a metà e creati due cordoni uniformi di pasta che vanno poi intrecciati. Sul retro del pacchetto della farina per treccia c'è indicato come si fa ad intrecciarla. Lo spiegano proprio bene. Io da li ho imparato la tecnica.

Con un pennello ci si spalma sopra il rosso dell'uovo. Un mio trucchetto è quello di spolverarci sopra un po' di zucchero, in modo che si appicichi bene all'uovo. Questo trucchetto l'ho imparato in comunità ed è stato molto apprezzato.

Poi si inforna il tutto per 30/40 minuti a 180°. Non deve cuocere velocemente, ma piuttosto lentamente. Più lenta cuoce meglio viene. Si può usare la carta da forno, oppure, va imburrata la teglia. Controllare regolarmente e quando è ben dorata spegnere il forno! Controllare che sia ben pronta bucherellandola con una forchetta. Se la forchetta esce asciutta vuol dire che la treccia è pronta. Se esce ancora appicicaticcia ci vuole ancora un po' di cottura.

Farla raffreddare fuori dalla finestra, non li così in cucina. A me piace molto anche da sola, eventualmente è ottima con pane e burro. Preferibilmente la marmellata di albicocche.

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