30/06/09

Non tutti lo farebbero...

Andare a letto e non sapere se il mattino vedrò ancora il sole, questa cosa la ho vissuta e la vivo ancora, ci sono lavori che nessuno vorrebbe fare, ma che qualcuno fa sia esso per scelta di vita, o solo per soldi. Questa cosa che sto per raccontarvi e ambientata in un corpo militare, dove vi era una squadra speciale, composta da sette uomini, non persone comuni ma militari addestrati per situazioni di intervento rapido e tecnico, ogni elemento aveva un suo ruolo specifico, vi parlerò del tiratore scelto (Cecchino o Sniper) di nome Fred e del suo osservatore Alan.

Durante la leva militare salta subito agli occhi di un maresciallo il modo in cui Fred sparava, cosi dopo varie prove di tiro questo signore chiese a Fred se era interessato a fare il tiratore scelto, lui ci penso su qualche giorno e poi decise di portare avanti questo ruolo. Le istruzioni si svolgevano giorno per giorno e Fred si migliorava sempre, la sua mira era diventata infallibile centri su centri, lui e il suo inseparabile compagno d’armi Alan erano una cosa sola.

Dopo mesi di addestramento molto faticoso e pesante erano pronti, pronti per affrontare quello per cui si erano preparati. La loro prima missione si svolge senza sparare un colpo, ma anche con paura e dubbi ma era solo l’inizio, i mesi passavano e le missioni aumentavano, i primi a cadere sotto i colpi del fucile di Fred erano due malviventi molto pericolosi, quel giorno per lui cambio tutta la sua vita non dormi per vari giorni, ma doveva accettare quello che faceva ormai era un anello di una catena.

Il tempo passava missioni anche in altri paesi, incontri con vari militari di altre nazioni, il fattore pericolo era sempre presente ma si continuava a mietere vite umane, ormai era diventato rutine finche un giorno, era estate si trovo in una missione speciale fuori Europa, sempre con al suo fianco il suo miglior amico e commilitone Alan, quel giorno qualcosa andò male e Fred si ritrovo con due buchi alla pancia. In quel momento lui si senti come se fosse stato attraversato da uno spiedo rovente, da li a qualche secondo inizio ad avere molto freddo si tocco il fianco destro con la mano e si rese conto che perdeva molto sangue. Pochi secondi ancora e cadde a terra privo di sensi, i quei secondi Alan si rese conto subito della gravita del suo compagno, dopo che lui elimino la minaccia si prese cura di Fred.

Fu trasportato con un elicottero in un ospedale e operato urgentemente, si sveglio dopo cinque giorni di coma farmacologico. Dopo vari mesi di convalescenza inizio ancora con il suo ruolo da tiratore scelto. Passarono ancora dieci mesi tra azioni di morte e scorte varie, ma nella mente di Fred ormai girava un pensiero frequente, quello di chiudere con questa vita fuori dagli schemi. Lui amava la vita e quello che faceva lo rendeva sempre più triste e sofferente. Quando inizio a fare il tiratore scelto non pensava che fosse questo, togliere la vita ad altre persone , ma ormai era dentro il team e non era cosi facile uscirne, ma al terzo anno decise di chiudere con questa professione. Vi chiederete dove sia finito Fred?

Bene adesso lui abita in un paese che non e il suo, dove si dedica al volontariato aiutando persone in difficoltà, forse per lui questo e un modo per cancellare il suo passato magari per rimediare alle sue passate azioni , oppure semplicemente perche ama la vita. Io so solo che non tutti avrebbero fatto questo ma qualcuno deve pur farlo!

26/06/09

Il Giallo di Cagiallo

"Da quando ho smesso di bere fumo di più ma nessuno mi ha mai detto che è un problema; fanno tutti così." - Mirko

È uscito il numero 2 di giugno de "Il Giallo di Cagiallo", pubblicato in forma cartacea dall'utenza del Centro residenziale per alcolisti Ingrado - settore alcologia a Cagiallo (frazione di Capriasca).

Per questo numero estivo (particolarmente ricco) e con in copertina una bella stampa di Escher che riproduciamo qui da parte, la tematica centrale è inequivocabilmente la sofferenza famigliare nelle situazioni alcolistiche, con particolare attenzione ai figli. Offerti sia contributi teorici che personali.

Vi sono diverse testimonianze di persone alcoliste e dei loro famigliari.

Inoltre vi si possono trovare proposte di lettura curate dalla biblioteca pubblica interna.

22/06/09

Una foto da premio!

Il Dicastero Integrazione e Informazione Sociale ci informa che il Centro Diurno ha vinto il "premio speciale" con la fotografia legata alla Festa dei Vicini svoltasi lo scorso 26 maggio.
Con un po' di orgoglio, la pubblichiamo qui in due versioni!

Grazie a Isa e Sara per la foto e Giovanni per la rielaborazione grafica e a chi ci ha dato "una mano...". Qui è inoltre possibile vedere tutte le foto premiate e quelle che hanno partecipato!

09/06/09

I fiori?

Pensiamo sempre che i fiori sono belli, meravigliosi, speciali, e come tale li trattiamo ma sarà vero?

Si certamente e vero, ma chi e stato ad associarli a queste parole? Be... certamente noi esseri umani. Ma secondo la mia opinione esiste qualcosa di più bello, meraviglioso e unico dei fiori, voi vi chiederete: Cosa? ma sono le Donne!! Si sono loro non ce cosa più bella e unica come le Donne, e non esistono donne brutte, sono tutte belle, ognuna ha il suo bello, eppure non le trattiamo come i fiori perché?

Ci danno Gioia, amore figli, passione e molto altro ancora, eppure tanti uomini le trattano come stracci, le picchiano, vengono umiliate, violentate, emarginate, questo secondo voi e giusto? Perché facciamo queste cose orribili, iniziamo col pensare a loro come fiori rari e unici, trattiamole col la delicatezza che facciamo con i fiori, amiamole per quello che sono non come oggetti, e ricordiamoci che sono la nostra vita.

Scritto da Fabio, altri testi li trovate sulla sua pagina personale!

04/06/09

Ai lettori di questo blog e a tutti i frequentatori dell'Ingrado di Viganello

Ho trascorso al CAD due mesi, dall'inizio di aprile alla fine di maggio. Inizialmente, ma anche in seguito, la domanda più frequente che mi sentivo rivolgere (sia dagli utenti che dagli operatori) era più o meno la stessa: "E tu, che cosa ci fai qui?", spesso più elaborata, con un'ipotesi che seguiva: "Studi psicologia e stai facendo uno stage per l'università?". La mia risposta, invece, è cambiata, evolvendo con il passare dei giorni... perché, diciamocelo, all'inizio non lo sapevo bene nemmeno io che ci facevo all'Ingrado.

L'ho capito solo dopo qualche tempo. Dopo un semestre piuttosto turbolento all'università, trascorso sostanzialmente alla facoltà di medicina dell'università di Losanna, e dopo aver deciso di interrompere i miei studi e cambiare totalmente indirizzo iscrivendomi alla facoltà di diritto, mi sono ritrovata all'Ingrado, intenzionata a fare una nuova esperienza. Effettivamente, il diritto con le tossicodipendenze non ha nulla a che fare... apparentemente. Perché lavorare all'Ingrado è stata una bellissima esperienza, al di là degli studi che mi appresto ad intraprendere, al di là della strada che ho intenzione di seguire; strada che, in ogni caso, mi condurrà molto probabilmente a lavorare in ambito sociale, perché i miei ideali vanno in quella direzione. Pensandoci, posso definire lo stage che ho effettuato all'Ingrado l'esperienza più arricchente che ho fatto fino ad ora.

Molti utenti sono riusciti a trasmettermi delle cose che tanta altra gente finora non era riuscita a fare; ascoltare le storie che hanno da raccontare, e discutere con loro (e qui non mi riferisco solo dell'utenza, ma anche ai volontari e agli operatori), dando origine ad interessanti scambi di opinione, mi hanno dato la possibilità di ampliare le mie vedute, aprendomi su mondi che ancora non conoscevo (senza contare che ho avuto modo di affinare la mia tecnica di gioco per quanto riguarda la Scala Quaranta :)).

Quello che più di tutto mi ha colpito del CAD è l'atmosfera che si respira: un'atmosfera calda, aperta, in genere rilassata (con qualche eccezione di tanto in tanto), voluta da un gruppo composto da molte persone diverse, ognuna con un percorso diverso. Tante persone, tanti trascorsi, il CAD è però una tappa che riesce ad accomunarle, rendendole tutte parte di quello che forse si può definire un progetto comune, che poggia le sue basi su delle fondamenta solide, perché composte da solidarietà, volontà di cambiare le cose e di aiutarsi l'un l'altro, non con grandi gesti ma semplicemente condividendo una parte del proprio percorso, trascorrendo insieme parte della giornata, mangiando insieme, ascoltando l'uno la storia dell'altro, raccontandosi a vicenda stralci di vita quotidiana, scambiando delle opinioni.

Ringrazio tutte le persone che frequentano l'Ingrado, chi per un motivo, chi per un altro: tutti gli utenti , i volontari, gli operatori, Lorena e Lorenzo, per avermi dato la possibilità di effettuare questo stage... chi in un modo, chi in un altro.

Vi lascio con la speranza che le nostre strade possano incontrarsi ancora in futuro...

Isabelle (ex stagista all'Ingrado-CAD)

03/06/09

La robottizzazione liquida

Sex craim. Cybernetix of the the saond robot transformescions j. Bai 51. Is aliened in the dimenscion world planet sistem end liquid plasm acid masta, camuflages, elettric stad. De fail is jocher start.

Vorrei digitalizzarmi e fondermi, vi metto a disposizione il mio corpo. Questi tipi di saiborg io li trovo molto interessanti (adreno cromo) sostanza liquida che si espande a dipendenza della dis fail actrckscion living of sex. Il prossimo anno ricomincio la scuola probabilmente la Spay di Trevano, mi piacerebbe diventare uno scienziato.

La robottizzazione liquida

So cose, il tutto mi piace, sia nero che bianco, la donna secondo me e una creatura bellissima. Ne voglio due una a destra e una a sinistra, una bionda e una dai capelli neri lisci con un bel viso carino sotto il camice devono mettere un reggiseno nero lucido.
1. La goccia digitale viene inserita nellòcchio per purificare il cervello
2. Una cicca di viagra subito dopo
3. Non abbiate paure ad eccitarmi (bip, boop, trips, tut)
4. Addormentatemi con l'aspiratore dal di sopra con la luce puntata negli occhi

In pratica voglio alienarmi in una qualche noises e creare un cartone animato.

Di J.

02/06/09

Il mare

Sono appena partito destinazione Imperia, Liguria adesso è da Natale che non vado ma finalmente. Dopo lunghi messi potrò rivedere il mio mare, e i miei cari già il mare che tanto mi manca, io sono nato al mare ma sono quindici anni che ormai vivo in svizzera , certamente mi piace abitarci ma la Liguria è nel mio cuore, le mie passeggiate lungo i moli di notte con la luna piena e splendente che si rispecchia sull’acqua, la brezza marina e il profumo di salsedine che inebria l’aria, il rumore del acqua che si infrange sugli scogli, i miei pensieri che viaggiano liberamente, nel mio animo sono felice, mentre nel mio cuore c'è qualcosa di strano e una sensazione di benessere e come qualcosa di magico e indescrivibile una forza positiva e misteriosa che attraversa anche la mia mente, rendendomi felice di essere in questo luogo, cosi surreale, quando riesco a farlo faccio anche il bagno di notte sembra di vivere in una favola c'è una tranquillità e un piacevole senso di libertà.

Quella libertà che ai giorni d’oggi difficilmente si può trovare, e mentre penso alla vita che e meravigliosa e soprattutto va vissuta in tutte le sue facce i miei pensieri vanno oltre e immagino che sarebbe fantastico stare qui abbracciati con la persona che ami e condividere queste sensazioni uniche , ma sono solo ma questo non mi turba perché so che un giorno anche io troverò la mia anima gemella con la quale potrò condividere le cose bella che la vita ci offrirà, i momenti d’amore e passione, e potrò raccontarle le mie serate che ho passato qui a guardare il mare, e la luna che splendeva su di me, ma anche se questo non dovesse succedere sarò sempre felice di amare il mare! Unico immenso e meraviglioso mare!